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CHI PUO' DONARE SANGUE?

Chiunque può donare sangue, purchè sia di età compresa fra 18 e 65 anni e di peso corporeo superiore ai 50 Kg.

Vi può essere una sospensione temporanea alla donazione in vari casi come ad esempio:

 

  • Gravidanza: esclusione per 1 anno dal termine della gravidanza e per 6 mesi dopo l’interruzione di gravidanza.

  • Interventi chirurgici

  • Trasfusioni di sangue.

  • Soggiorno in zone endemiche per malaria

  • Rapporti sessuali occasionali e a rischio di trasmissione di malattie infettive.

  • Sindromi influenzali, faringiti, gastroenteriti e terapie antibiotiche

  • Assunzione di medicinali antidolorifici.

  • Non bisogna aver avuto l'epatite virale di tipo "B" o "C".

 
 
 
Quali tipi di donazione si possono fare?
Fondamentalmente le donazioni sono di due tipi:
 

° Donazione di sangue intero

 
° Donazione di emocomponenti
 
Con l’aferesi si può donare:
 
° Plasma
 
° Piastrine
 
° Globuli rossi
 
° Globuli bianchi
 
La donazione del sangue intero prevede la raccolta di sangue in un’apposita sacca che viene posta su una bilancia automatica che interrompe il prelievo non appena viene raggiunta la quantità di sangue prestabilita.
Gli uomini possono donare sangue intero per un massimo di quattro volte l’anno, mentre le donne in età fertile fino a due volte all’anno.
 
La donazione di emocomponenti viene effettuata con apposite macchine separatrici che prelevano il sangue intero e lo separano in tutti i suoi componenti ( plasma, globuli rossi, globuli bianchi, piastrine). Non possono essere fatte più di sei donazioni ogni anno. Entrambi i tipi di prelievo vengono fatti con aghi, circuiti e sacche sterili, sempre rigorosamente monouso.

                       Quando posso donare?
 

 

Riferimento Ministero della Salute  Decreto 25 Gennaio 2011

HO DONATO
POSSO DONARE DOPO
Sangue
90 giorni per gli uomoni
180 giorni per le donne
Sangue
30 giorni
Plasma
30 giorni
Piastrine
Plasma
14 giorni
Plasma
14 giorni
Sangue
Piastrine
14 giorni
Piastrine
14 giorni
Sangue
Leucociti (globuli bianchi)
Max 6 donazioni l’anno
Donatore non premedicato
Max 4donazioni l’anno
Donatore premedicato con steroidi
Globuli rossi+plasma (ERITROPLASMAFERESI)
90 giorni
(non più di 4 donazioni l’anno/uomini
2 donazioni l’anno/donne fertili)
Globuli rossi+plasma (ERITROPLASMAFERESI)
Globuli rossi+piastrine (ERITROPIASTRINAFERESI)
90 giorni
(non più di 4 donazioni l’anno/uomini
2 donazioni l’anno/donne fertili)
Globuli rossi+piastrine (ERITROPIASTRINAFERESI)
Plasma+piastrine (PLASMAPIASTRINAFERESI)
14 giorni
(max 6 donazioni l’anno)
Plasma+piastrine (PLASMAPIASTRINAFERESI)
30 giorni
Donazioni che comprendono globuli rossi
Piastrine in aferesi in due sacche
30 giorni
(max 3donazioni l’anno)
Piastrine in aferesi in due sacche
30 giorni
Donazioni che comprendono globuli rossi e/o piastrine
 

DONAZIONI DI SANGUE INTERO

PER LE DONNE (5 cc. PER OGNI KG. DI PESO CORPOREO):
DEVONO TRASCORRERE ALMENO 180 GIORNI TRA UNA DONAZIONE E L’ALTRA (PER LE DONNE FERTILI) AI SENSI DEL D.M. 15/01/1991 art.11-G.U. n°.20 DEL 24/01/1991, E NON DEVONO ESSERE IN STATO DI GRAVIDANZA OPPURE ESSERE TRASCORSO ALMENO UN ANNO DALLA DATA DELL’ULTIMO PARTO.

PER GLI UOMINI (6 cc. PER OGNI KG. DI PESO CORPOREO):
DEVONO TRASCORRERE MINIMO 90 GIORNI TRA UNA DONAZIONE E L’ALTRA (AI SENSI DEL D.P.R. n°. 1256 DEL 24/08/1971 art.54).

DONAZIONI DI EMODERIVATI
PLASMA 0,5 lt. SIA PER GLI UOMINI CHE PER LE DONNE.
PER LEGGE IL QUANTITATIVO MASSIMO PRELEVABILE DA UN DONATO E’ DI 650 ml. PER SEDUTA, PER UN MASSIMO DI 10 LITRI ANNUI (OVVERO 15 SEDUTE, O 20 SEDUTE DA 500 ml.).

La quantità di plasma che si ottiene con una plasmaferesi è equivalenete alla quantità di plasma che si ottiene per separazione da tre donazioni di sangue intero; pertanto, tale donazione, offre migliore risposta alla necessità di un impegno prioritario dell’autosufficienza di plasma e, in prospettiva, di plasmaderivati.
PIASTRINE 0,25 lt. SIA PER GLI UOMINI CHE PER LE DONNE. (PIASTRINOAFERESI)
E’ LA RACCOLTA DI SOLE PIASTRINE CONCENTRATE, PARTICOLARMENTE UTILI NELLE TERAPIE DI SUPPORTO. UN SOLO CONCENTRATO PIASTRINICO OTTENUTO CON SEPARATORE CELLULARE OVVERO CON LA PIASTRINOAFERESI E’ DI 10-12 VOLTE SUPERIORI A QUELLO RACCOLTO CON UNA SOLA DONAZIONE DI SANGUE IN TOTO E PERTANTO SI PUO’ AUMENTARE LA DISPONIBILITA’ QUANTITATIVA CON UN RISPARMIO IN TERMINI OPERATIVI E DIAGNOSTICI.


 
COSA SUCCEDE AL SANGUE DONATO?

Sul sangue donato vengono fatti esami specifici al fine di:

° Evitare la trasmissione di malattie infettive come epatiti, HIV e Sifilide

° Determinare il gruppo sanguigno

° Determinare il fattore RH

Il sangue viene raccolto in apposite sacche e conservato a temperatura controllata in frigoriferi per circa 40 giorni.

Le donazioni, se periodiche, vengono programmate in modo da sopperire ad ogni eventuale caso di improvvisa ed elevata richiesta. Per questo è importante, per chi ne ha la possibilità, donare il sangue con regolarità secondo le specifiche norme che regolano le donazioni.

COSA SUCCEDE SE QUALCHE ESAME DEL DONATORE RISULTA ALTERATO?

Se un esame effettuato sul sangue donato dovesse risultare alterato, il donatore sarà avvisato e convocato per fare gli opportuni controlli.

 Nel caso in cui tali esami rivelassero qualche positività per le malattie infettive trasmissibili con il sangue,saranno effettuati ulteriori test di conferma e, in caso di ulteriore esito positivo, l’unità raccolta verrà eliminata.

Tutti i risultati dei test eseguiti sono trattati con la massima riservatezza a tutela della privacy del donatore.

 

PER DONARE SANGUE E' NECESSARIO COMPILARE UN QUESTIONARIO ?

La donazione del sangue deve essere fatta con responsabilità e coscienza.

Chiunque sappia di essere affetto da malattie infettive quali AIDS, Epatite B e C, Sifilide,deve astenersi dal donare sangue. Per evitare di donare sangue infetto e, quindi, di evitare la trasmissione di malattie infettive, si deve compilare un questionario con il quale il donatore dichiara lo stile di vita, il tipo di malattie eventualmente contratte, il tipo di interventi chirurgici subiti e tutto quello che occorre sapere sul suo stato di salute. Segue una visita medica e viene effettuato il controllo dell’ emoglobina * tramite un piccolo prelievo di sangue. Tutto questo serve  a rendere la donazione sicura sia per il donatore che per il ricevente. Il donatore deve, inoltre, comunicare al Centro trasfusionale l’eventuale insorgere di febbre o malattie subito dopo la donazione .

E’ NECESSARIO DENUNCIARE SEMPRE LE MALATTIE AVUTE NEL CORSO DELL’ANNO.

 

* Proteina che si trova nei globuli rossi e che lega l’ossigeno al ferro trasportandolo nei tessuti.

 
                                    Questionario scaricabile

 

La donazione deve essere effettuata a digiuno?AggiungiUnCuore

 I donatori possono effettuare una piccola colazione prima della donazione con la sola limitazione al latte in quanto ricco di grassi. Quindi  un caffè o un tè con qualche biscotto o fette biscottate con marmellata possono essere assunti da donatore prima di arrivare al Centro Trasfusionale. Questo vale anche per i donatori alla prima donazione per i quali l’unico esame che può risultare alterato è la glicemia ( che, però, può essere ripetuto eventualmente alla donazione successiva). 

 

 

 

QUALI SONO I VANTAGGI  DI  ESSERE DONATORE?

 

Ogni donatore viene sottoposto a controlli medici e di laboratorio periodici e gratuiti quali:

Emoglobina, Transaminasi,Epatite B o C, AIDS, Creatininemia, Glicemia, Ferritinemia, Colesterolemia, Proteinemia totale, Elettroforesi delle proteine, Elettrocardiogramma.

Inoltre, se il donatore è un lavoratore dipendente, ha diritto per legge ad una giornata di riposo ed alla corresponsione della normale retribuzione ( Legge 219 del 21/10/2005). I certificati attestanti le prestazioni effettuate sono rilasciati al donatore dalla struttura trasfusionale.

 

 

I DIRITTI DEL DONATORE
 
AI SENSI DELL’ ART. 8 DELLA LEGGE N. 537 DEL 24/12/93 (Prestazioni ad accesso diretto in donatore periodico attivo di emocomponenti) IL DONATORE PERIODICO, IN POSSESSO DELLA TESSERA USUFRUISCE DI ANALISI COMPLETE DEL SANGUE RELATIVE ALLA DONAZIONE ED ANCHE PER SUCCESSIVE NECESSITA’ (SU RICHIESTA DEL MEDICO CURANTE), CHE CONSISTONO NEI SEGUENTI ACCERTAMENTI:

 

Gruppo sanguigno
HbsAg (epatite B)
Anti HCV (epatite C)
Anti HIV 1 (A.I.D.S.)
V.D.R.L. (LUE)
GOT (AST)
GPT (ALT)
Gamma GT
Test di COOMBS indiretto (incompatibilità del fattore Rh)
Glicemia
Azotemia
Creatininemia
Uricemia
Colesterolo
Trigliceridi
Protidemia
Bilirubinemia
Sideremia
Colinesterasi
Fosfatasi alcalina
Lattico deidrogenasi
Elettroforesi prot.
Transferrina
Ferritina

A richiesta :  Visita cardiologica (una volta l’anno)
Ecg
Rx torace (una volta ogni due anni con la richiesta del medico curante)

DISPONIBILITA’ DI SANGUE PER EVENTUALI NECESSITA’ PERSONALI E DELLA PROPRIA ED ESCLUSIVA FAMIGLIA.
Il lavoratore dipendente che dona ha diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata lavorativa (regolarmente retribuita) in cui effettua la donazione, ai sensi della legge  n°.107 articoli 13 e 14 del 04/05/1990

 

LA DONAZIONE MULTICOMPONENT

 

La donazione di sangue ha avuto una grande evoluzione negli ultimi anni e lo sviluppo di nuove apparecchiature, i separatori cellulari, ha permesso di effettuare donazioni di sangue personalizzate: il donatore, in base alle proprie caratteristiche fisiche ed ematologiche, donerà il componente o i componenti del sangue di cui è capace.

La donazione multicomponent è un tipo di donazione che permette di realizzare, in un'unica seduta, la raccolta di globuli rossi concentrati, piastrine e plasma in varie associazioni tra di loro. E' così possibile donare plasma e piastrine (PPA Plasmapiastrinoaferesi), globuli rossi concentrati e piastrine (Eritropiastrinoaferesi), globuli rossi concentrati e plasma (EPA Eritroplasmaferesi), doppie piastrine (due unità di piastrine), doppi globuli rossi (due unità di globuli rossi concentrati).

Utilizzando una procedura simile a quella del plasma, si preleva il sangue e vengono separati gli emocomponenti desiderati mentre quelli che non devono essere utilizzati vengono restituiti al donatore. La raccolta avviene in modo automatico. La macchina è provvista di sensori e sistemi di allarme che garantiscono la corretta separazione del sangue intero nei vari emocomponenti e la sicurezza dell'intera procedura. Tutti gli aghi ed i circuiti nei quali scorre il sangue sono nuovi, sterili e vengono eliminati a fine procedura (circuiti monouso). Non vi è possibilità di contatto tra la macchina ed il sangue del donatore, infatti il sangue entra nel circuito monouso e pertanto non c'è rischio di contrarre alcuna malattia infettiva con la donazione. Durante la procedura di aferesi vengono utilizzate soluzioni di sostanze anticoagulanti e di fisiologica per cui il bilancio finale tra i liquidi donati e quelli reinfusi è pari.

A causa dei tempi più lunghi di donazione, che variano tra una procedura e l'altra, la donazione avviene in modo programmato: è infatti possibile prenotare la donazione telefonando alla segreteria del Servizio Trasfusionale.

Questo tipo di donazione, più moderno e più utile per l'Ospedale, presenta gli stessi inconvenienti generici della donazione tradizionale, legati soprattutto alla emotività del donatore al quale si chiede soltanto una maggiore pazienza dovendo effettuare la donazione in un tempo lievemente più lungo del solito.

 

Si ritiene ormai che la donazione mediante aferesi sia la maniera migliore di gestione della risorsa donatore, che permette anche il recupero di quei donatori che erano stati sospesi per anemia, in particolare le donne in età fertile. La donazione multicomponent ha portato ad una evoluzione dei concetti che governano il mondo trasfusionale, passando dal concetto di trasfusione mirata a quello di donazione mirata e quindi a quello di donazione personalizzata. La realizzazione di una nuova filosofia di selezione dei donatori e quindi la raccolta multicomponent comporta un cambiamento culturale che sottende un nuovo approccio ematologico all'arruolamento dei donatori e quindi una riorganizzazione del settore donazione, un adeguato addestramento del personale sanitario ed amministrativo e l'acquisizione di nuove tecnologie per la migliore gestione di questi cambiamenti ed il miglioramento della qualità della raccolta. Il Servizio Trasfusionale dell'Ospedale Versilia è già a buon punto nella realizzazione di questa nuova filosofia anche grazie alla collaborazione fattiva delle Associazioni dei Donatori ed all'entusiasmo dei nostri donatori che ci ha permesso di raggiungere risultati qualitativi e quantitativi impensabili fino a qualche anno fa.

Dr. Euro Porta

 

QUALI SONO I RISCHI DELLA DONAZIONE DI SANGUE INTERO?

 Normalmente la donazione è ben tollerata. Subito dopo la donazione il donatore osserva un riposo di circa 10 minuti. Sarà poi necessario, durante tutto l’arco della giornata, assumere una quantità di liquidi superiore alla norma. A tal fine il servizio trasfusionale offre al donatore una leggera colazione. Se dopo la donazione dovesse avvertire qualche malessere, ne deve tempestivamente il personale di servizio che è addestrato ad intervenire.

 Nella sede della venipuntura possono verificarsi piccoli ematomi e, molto più raramente, delle flebiti. Se il punto dove è stato eseguito il prelievo dovesse continuare a sanguinare, la prassi  da seguire consiste nel sollevare il braccio e tenerlo teso sopra la testa, esercitando una lieve pressione nella zona del prelievo.

 

QUALI SONO I RISCHI DELL’'AFERESI?

 

I rischi generali sono identici a quelli dalla donazione di sangue intero. Lievemente più frequenti sono i problemi che possono verificarsi nella sede del prelievo.

I rischi specifici sono:

  • Insorgenza di ipocalcemia che si manifesta con formicolio delle labbra e impastamento della lingua.

  • Comparsa di una lieve emolisi per danneggiamento dei globuli rossi     da parte del circuito di prelievo.

  • Rottura del circuito.

Questi fenomeni sono rari. Il personale della sale prelievi è specificamente formato per intervenire e risolverli. Tutte le attrezzature sono provviste di speciali sensori in grado di rilevare anomalie e rotture nel circuito avvisando il personale sanitario perfettamente addestrato per controllare  e risolvere ogni problema.

 

Gruppi sanguigni
 
I gruppi sanguigni sono determinati dalla presenza di proteine specifiche sulla superficie dei globuli rossi. La loro comparsa nella formazione del globulo rosso è determinata geneticamente, quindi non può variare nel corso della vita di un individuo. Tali proteine si comportano come degli antigeni stimolando pertanto anche reazioni immunitarie.
Ciò significa che se introduciamo in un soggetto dei globuli rossi non appartenenti al suo stesso gruppo, l’organismo che li riceve produce delle sostanze (anticorpi) in grado di combattere tali cellule, quindi una reazione di “rigetto”.
Un anticorpo è una sostanza prodotta dal corpo umano per combattere e distruggere le sostanze estranee penetrate, integrandole nei complessi sistema di difesa dell’organismo.
Tornando ai gruppi sanguigni, certamente tutti conoscono il sistema AB0 e il fattore Rh, ma oltre a questi ce ne sono altri meno noti come il Kell, il Lewis, ecc.
 
Il sistema AB0
 
In questo sistema esistono 4 gruppi sanguigni diversi: A, B, AB e 0 (zero). I quattro gruppi sono caratterizzati dalla presenza o dall'assenza delle proteine antigeniche (di cui sopra) A e B.
Se su un globulo rosso (emazia) è presente la proteina A si ha il gruppo A, se è presente quella della proteina B il gruppo B; la presenza contemporanea dei due antigeni (A e B) caratterizza il gruppo AB, se non ne è presente nessuna si ha il gruppo 0 (La terminologia da noi utilizzata correntemente, cioè gruppo “zero” è in realtà una storpiatura dell’originale “O”
dal tedesco “Ohne”, cioè “senza”, utilizzato da Landsteiner quando ha scoperto il sistema AB0).
Poiché l'individuo riconosce come proprie solo le proteine che produce, e come estranee quelle che non produce, il sangue fabbrica degli anticorpi diretti contro gli antigeni che non sono presenti sulla superficie dei propri globuli rossi.
É importante segnalare che questi anticorpi, detti naturali, non richiedono un contatto precedente con l'antigene per essere prodotti.
Quindi, una persona del gruppo A avrà degli anticorpi anti B, una persona del gruppo B, anticorpi anti A e una persona del gruppo 0, anticorpi anti A e anti B, dato che né l'uno né l'altro sono presenti sulla superficie dei suoi globuli rossi.
Un individuo del gruppo AB, che ha quindi entrambe le proteine antigeniche sulla superficie delle sue emazie, non fabbricherà degli anticorpi contro queste proteine; altrimenti, distruggerebbe i propri globuli rossi.
Come conseguenza di quanto spiegato sopra, la donazione può avvenire:
 
 
 Donatore di gruppo …  … può donare ad un soggetto con gruppo
 A   A , AB
 B  B, AB
 AB  AB
 O  A, B, AB, O
 
 
Mentre un paziente può ricevere sangue solo dai donatori riportati nella tabella seguente:
 
 Paziente di gruppo …  … può ricevere da un soggetto con gruppo
 A A, O 
 B B, 0 
 AB A, B, AB, 0 
 O
Come si può rilevare, parlando solo del sistema AB0, il gruppo 0 può donare a qualsiasi gruppo mentre può ricevere sangue solo dal proprio gruppo; mentre il gruppo AB, mentre può donare sangue solo al gruppo AB, può riceverlo da qualsiasi gruppo.
 
Il fattore Rh
 
Anche in questo caso si parla di una proteina presente o meno sulla superficie delle emazia. Se la proteina è presente si parla di Rh positivo (Rh+), se è assente si parla di Rh negativo (Rh-).
Il nome di questa proteina deriva dal tipo di scimmia in cui fu individuato per la prima volta nel 1941 da Landsteiner e Wiener. Questi studiosi nel corso di ricerche comparative sul sangue dell'uomo e di alcune scimmie constatarono, dopo aver effettuato ripetutamente iniezioni di sangue di Macaco Rhesus (da qui il nome Rh) nel sistema circolatorio di coniglio, che il siero di quest'ultimo, messo a contatto con il sangue umano, agglutinava i globuli rossi dell'85% degli individui di razza bianca.
Questo agglutinogeno fu detto fattore Rhesus e l'85% di individui bianchi le cui emazie vengono agglutinate da tale fattore sono detti Rh+ mentre l’altro 15%, Rh-.
Quando si effettua in laboratorio la determinazione del gruppo sanguigno, nel fenotipo questa proteina viene indicata con la lettera D (maiuscola se presente, minuscola se assente).
A differenza del sistema AB0, le persone Rh-negativo (che non hanno cioè tale proteina sulla superficie dei propri globuli rossi) sviluppano un anticorpo diretto contro questo antigene solo in seguito a contatto con l'antigene D.
La presenza o meno di questo antigene è fondamentale in gravidanza quando la madre sia Rh negativo e il feto Rh positivo.
La trasfusione di sangue, oltre al gruppo, deve considerare anche il sistema Rh, come segue:
 
 
  
 può donare a  < Soggetto >    può ricevere da
 Rh positivo  Rh positivo  Rh positivo e Rh negativo
 Rh positivo e Rh negativo  Rh negativo  Rh negativo
Alla luce di quanto sopra è facile capire che un donatore 0 negativo può donare sangue qualsiasi gruppo sia positivo che negativo, mentre può ricevere sangue solo da un donatore 0 negativo, mentre un donatore 0 positivo può donare a qualsiasi soggetto, purchè Rh+, ma può ricevere da qualsiasi donatore 0. Il soggetto AB+ può donare solo ai soggetti AB+ ma può
ricevere sangue da qualsiasi gruppo sia positivo che negativo.

QUALCHE CONSIGLIO
 
NON FUMARE PER 1 ORA PRIMA E DOPO IL PRELIEVO.
NON BERE ALCOLICI PRIMA DEL PRANZO.
NELLE 4 ORE SUCCESSIVE ALLA DONAZIONE BERE PIU’ DEL SOLITO.
TOGLIERSI IL CEROTTO DOPO QUALCHE ORA. 
 


C'è bisogno di te .........

Abbiamo bisogno di te


 
SCARICA QUI IL TUO OPUSCOLO INFORMATIVO

                                 Opuscolo_informativo.pdf
 
 

CONSIGLI UTILI

Si avvisano i donatori che nei trenta giorni precedenti la donazione si deve evitare di consumare frutti di mare crudi

FruttiDiMare
Si consiglia inoltre, a chi presenta segni di herpes labialis di far passare almeno 2 settimane da quando le vescicole si seccano.

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Il rischio è di dover tornare a casa senza effettuare la donazione !


 
 
 
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