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DONAZIONI DI SANGUE INTERO PER GLI UOMINI (6 cc. PER OGNI KG. DI PESO CORPOREO): DONAZIONI DI EMODERIVATI La quantità di plasma che si ottiene con una plasmaferesi è equivalenete alla quantità di plasma che si ottiene per separazione da tre donazioni di sangue intero; pertanto, tale donazione, offre migliore risposta alla necessità di un impegno prioritario dell’autosufficienza di plasma e, in prospettiva, di plasmaderivati. Sul sangue donato vengono fatti esami specifici al fine di:
Il sangue viene raccolto in apposite sacche e conservato a temperatura controllata in frigoriferi per circa 40 giorni. Le donazioni, se periodiche, vengono programmate in modo da sopperire ad ogni eventuale caso di improvvisa ed elevata richiesta. Per questo è importante, per chi ne ha la possibilità, donare il sangue con regolarità secondo le specifiche norme che regolano le donazioni. COSA SUCCEDE SE QUALCHE ESAME DEL DONATORE RISULTA ALTERATO? Se un esame effettuato sul sangue donato dovesse risultare alterato, il donatore sarà avvisato e convocato per fare gli opportuni controlli. Nel caso in cui tali esami rivelassero qualche positività per le malattie infettive trasmissibili con il sangue,saranno effettuati ulteriori test di conferma e, in caso di ulteriore esito positivo, l’unità raccolta verrà eliminata. Tutti i risultati dei test eseguiti sono trattati con la massima riservatezza a tutela della privacy del donatore.
PER DONARE SANGUE E' NECESSARIO COMPILARE UN QUESTIONARIO ? La donazione del sangue deve essere fatta con responsabilità e coscienza. Chiunque sappia di essere affetto da malattie infettive quali AIDS, Epatite B e C, Sifilide,deve astenersi dal donare sangue. Per evitare di donare sangue infetto e, quindi, di evitare la trasmissione di malattie infettive, si deve compilare un questionario con il quale il donatore dichiara lo stile di vita, il tipo di malattie eventualmente contratte, il tipo di interventi chirurgici subiti e tutto quello che occorre sapere sul suo stato di salute. Segue una visita medica e viene effettuato il controllo dell’ emoglobina * tramite un piccolo prelievo di sangue. Tutto questo serve a rendere la donazione sicura sia per il donatore che per il ricevente. Il donatore deve, inoltre, comunicare al Centro trasfusionale l’eventuale insorgere di febbre o malattie subito dopo la donazione . E’ NECESSARIO DENUNCIARE SEMPRE LE MALATTIE AVUTE NEL CORSO DELL’ANNO.
* Proteina che si trova nei globuli rossi e che lega l’ossigeno al ferro trasportandolo nei tessuti. Questionario scaricabile
La donazione deve essere effettuata a digiuno? I donatori possono effettuare una piccola colazione prima della donazione con la sola limitazione al latte in quanto ricco di grassi. Quindi un caffè o un tè con qualche biscotto o fette biscottate con marmellata possono essere assunti da donatore prima di arrivare al Centro Trasfusionale. Questo vale anche per i donatori alla prima donazione per i quali l’unico esame che può risultare alterato è la glicemia ( che, però, può essere ripetuto eventualmente alla donazione successiva).
QUALI SONO I VANTAGGI DI ESSERE DONATORE?
Ogni donatore viene sottoposto a controlli medici e di laboratorio periodici e gratuiti quali: Emoglobina, Transaminasi,Epatite B o C, AIDS, Creatininemia, Glicemia, Ferritinemia, Colesterolemia, Proteinemia totale, Elettroforesi delle proteine, Elettrocardiogramma. Inoltre, se il donatore è un lavoratore dipendente, ha diritto per legge ad una giornata di riposo ed alla corresponsione della normale retribuzione ( Legge 219 del 21/10/2005). I certificati attestanti le prestazioni effettuate sono rilasciati al donatore dalla struttura trasfusionale.
I DIRITTI DEL DONATORE
Gruppo sanguigno
LA DONAZIONE MULTICOMPONENT
La donazione di sangue ha avuto una grande evoluzione negli ultimi anni e lo sviluppo di nuove apparecchiature, i separatori cellulari, ha permesso di effettuare donazioni di sangue personalizzate: il donatore, in base alle proprie caratteristiche fisiche ed ematologiche, donerà il componente o i componenti del sangue di cui è capace. La donazione multicomponent è un tipo di donazione che permette di realizzare, in un'unica seduta, la raccolta di globuli rossi concentrati, piastrine e plasma in varie associazioni tra di loro. E' così possibile donare plasma e piastrine (PPA Plasmapiastrinoaferesi), globuli rossi concentrati e piastrine (Eritropiastrinoaferesi), globuli rossi concentrati e plasma (EPA Eritroplasmaferesi), doppie piastrine (due unità di piastrine), doppi globuli rossi (due unità di globuli rossi concentrati). Utilizzando una procedura simile a quella del plasma, si preleva il sangue e vengono separati gli emocomponenti desiderati mentre quelli che non devono essere utilizzati vengono restituiti al donatore. La raccolta avviene in modo automatico. La macchina è provvista di sensori e sistemi di allarme che garantiscono la corretta separazione del sangue intero nei vari emocomponenti e la sicurezza dell'intera procedura. Tutti gli aghi ed i circuiti nei quali scorre il sangue sono nuovi, sterili e vengono eliminati a fine procedura (circuiti monouso). Non vi è possibilità di contatto tra la macchina ed il sangue del donatore, infatti il sangue entra nel circuito monouso e pertanto non c'è rischio di contrarre alcuna malattia infettiva con la donazione. Durante la procedura di aferesi vengono utilizzate soluzioni di sostanze anticoagulanti e di fisiologica per cui il bilancio finale tra i liquidi donati e quelli reinfusi è pari. A causa dei tempi più lunghi di donazione, che variano tra una procedura e l'altra, la donazione avviene in modo programmato: è infatti possibile prenotare la donazione telefonando alla segreteria del Servizio Trasfusionale. Questo tipo di donazione, più moderno e più utile per l'Ospedale, presenta gli stessi inconvenienti generici della donazione tradizionale, legati soprattutto alla emotività del donatore al quale si chiede soltanto una maggiore pazienza dovendo effettuare la donazione in un tempo lievemente più lungo del solito.
Si ritiene ormai che la donazione mediante aferesi sia la maniera migliore di gestione della risorsa donatore, che permette anche il recupero di quei donatori che erano stati sospesi per anemia, in particolare le donne in età fertile. La donazione multicomponent ha portato ad una evoluzione dei concetti che governano il mondo trasfusionale, passando dal concetto di trasfusione mirata a quello di donazione mirata e quindi a quello di donazione personalizzata. La realizzazione di una nuova filosofia di selezione dei donatori e quindi la raccolta multicomponent comporta un cambiamento culturale che sottende un nuovo approccio ematologico all'arruolamento dei donatori e quindi una riorganizzazione del settore donazione, un adeguato addestramento del personale sanitario ed amministrativo e l'acquisizione di nuove tecnologie per la migliore gestione di questi cambiamenti ed il miglioramento della qualità della raccolta. Il Servizio Trasfusionale dell'Ospedale Versilia è già a buon punto nella realizzazione di questa nuova filosofia anche grazie alla collaborazione fattiva delle Associazioni dei Donatori ed all'entusiasmo dei nostri donatori che ci ha permesso di raggiungere risultati qualitativi e quantitativi impensabili fino a qualche anno fa. Dr. Euro Porta
QUALI SONO I RISCHI DELLA DONAZIONE DI SANGUE INTERO? Normalmente la donazione è ben tollerata. Subito dopo la donazione il donatore osserva un riposo di circa 10 minuti. Sarà poi necessario, durante tutto l’arco della giornata, assumere una quantità di liquidi superiore alla norma. A tal fine il servizio trasfusionale offre al donatore una leggera colazione. Se dopo la donazione dovesse avvertire qualche malessere, ne deve tempestivamente il personale di servizio che è addestrato ad intervenire. Nella sede della venipuntura possono verificarsi piccoli ematomi e, molto più raramente, delle flebiti. Se il punto dove è stato eseguito il prelievo dovesse continuare a sanguinare, la prassi da seguire consiste nel sollevare il braccio e tenerlo teso sopra la testa, esercitando una lieve pressione nella zona del prelievo.
QUALI SONO I RISCHI DELL’'AFERESI?
I rischi generali sono identici a quelli dalla donazione di sangue intero. Lievemente più frequenti sono i problemi che possono verificarsi nella sede del prelievo. I rischi specifici sono:
Questi fenomeni sono rari. Il personale della sale prelievi è specificamente formato per intervenire e risolverli. Tutte le attrezzature sono provviste di speciali sensori in grado di rilevare anomalie e rotture nel circuito avvisando il personale sanitario perfettamente addestrato per controllare e risolvere ogni problema.
Gruppi sanguigni
I gruppi sanguigni sono determinati dalla presenza di proteine specifiche sulla superficie dei globuli rossi. La loro comparsa nella formazione del globulo rosso è determinata geneticamente, quindi non può variare nel corso della vita di un individuo. Tali proteine si comportano come degli antigeni stimolando pertanto anche reazioni immunitarie.
Ciò significa che se introduciamo in un soggetto dei globuli rossi non appartenenti al suo stesso gruppo, l’organismo che li riceve produce delle sostanze (anticorpi) in grado di combattere tali cellule, quindi una reazione di “rigetto”.
Un anticorpo è una sostanza prodotta dal corpo umano per combattere e distruggere le sostanze estranee penetrate, integrandole nei complessi sistema di difesa dell’organismo.
Tornando ai gruppi sanguigni, certamente tutti conoscono il sistema AB0 e il fattore Rh, ma oltre a questi ce ne sono altri meno noti come il Kell, il Lewis, ecc.
Il sistema AB0
In questo sistema esistono 4 gruppi sanguigni diversi: A, B, AB e 0 (zero). I quattro gruppi sono caratterizzati dalla presenza o dall'assenza delle proteine antigeniche (di cui sopra) A e B.
Se su un globulo rosso (emazia) è presente la proteina A si ha il gruppo A, se è presente quella della proteina B il gruppo B; la presenza contemporanea dei due antigeni (A e B) caratterizza il gruppo AB, se non ne è presente nessuna si ha il gruppo 0 (La terminologia da noi utilizzata correntemente, cioè gruppo “zero” è in realtà una storpiatura dell’originale “O”
dal tedesco “Ohne”, cioè “senza”, utilizzato da Landsteiner quando ha scoperto il sistema AB0).
Poiché l'individuo riconosce come proprie solo le proteine che produce, e come estranee quelle che non produce, il sangue fabbrica degli anticorpi diretti contro gli antigeni che non sono presenti sulla superficie dei propri globuli rossi.
É importante segnalare che questi anticorpi, detti naturali, non richiedono un contatto precedente con l'antigene per essere prodotti.
Quindi, una persona del gruppo A avrà degli anticorpi anti B, una persona del gruppo B, anticorpi anti A e una persona del gruppo 0, anticorpi anti A e anti B, dato che né l'uno né l'altro sono presenti sulla superficie dei suoi globuli rossi.
Un individuo del gruppo AB, che ha quindi entrambe le proteine antigeniche sulla superficie delle sue emazie, non fabbricherà degli anticorpi contro queste proteine; altrimenti, distruggerebbe i propri globuli rossi.
Come conseguenza di quanto spiegato sopra, la donazione può avvenire:
Mentre un paziente può ricevere sangue solo dai donatori riportati nella tabella seguente:
Come si può rilevare, parlando solo del sistema AB0, il gruppo 0 può donare a qualsiasi gruppo mentre può ricevere sangue solo dal proprio gruppo; mentre il gruppo AB, mentre può donare sangue solo al gruppo AB, può riceverlo da qualsiasi gruppo.
Il fattore Rh
Anche in questo caso si parla di una proteina presente o meno sulla superficie delle emazia. Se la proteina è presente si parla di Rh positivo (Rh+), se è assente si parla di Rh negativo (Rh-).
Il nome di questa proteina deriva dal tipo di scimmia in cui fu individuato per la prima volta nel 1941 da Landsteiner e Wiener. Questi studiosi nel corso di ricerche comparative sul sangue dell'uomo e di alcune scimmie constatarono, dopo aver effettuato ripetutamente iniezioni di sangue di Macaco Rhesus (da qui il nome Rh) nel sistema circolatorio di coniglio, che il siero di quest'ultimo, messo a contatto con il sangue umano, agglutinava i globuli rossi dell'85% degli individui di razza bianca.
Questo agglutinogeno fu detto fattore Rhesus e l'85% di individui bianchi le cui emazie vengono agglutinate da tale fattore sono detti Rh+ mentre l’altro 15%, Rh-.
Quando si effettua in laboratorio la determinazione del gruppo sanguigno, nel fenotipo questa proteina viene indicata con la lettera D (maiuscola se presente, minuscola se assente).
A differenza del sistema AB0, le persone Rh-negativo (che non hanno cioè tale proteina sulla superficie dei propri globuli rossi) sviluppano un anticorpo diretto contro questo antigene solo in seguito a contatto con l'antigene D.
La presenza o meno di questo antigene è fondamentale in gravidanza quando la madre sia Rh negativo e il feto Rh positivo.
La trasfusione di sangue, oltre al gruppo, deve considerare anche il sistema Rh, come segue:
Alla luce di quanto sopra è facile capire che un donatore 0 negativo può donare sangue qualsiasi gruppo sia positivo che negativo, mentre può ricevere sangue solo da un donatore 0 negativo, mentre un donatore 0 positivo può donare a qualsiasi soggetto, purchè Rh+, ma può ricevere da qualsiasi donatore 0. Il soggetto AB+ può donare solo ai soggetti AB+ ma può
ricevere sangue da qualsiasi gruppo sia positivo che negativo.
QUALCHE CONSIGLIO
NON BERE ALCOLICI PRIMA DEL PRANZO. NELLE 4 ORE SUCCESSIVE ALLA DONAZIONE BERE PIU’ DEL SOLITO. TOGLIERSI IL CEROTTO DOPO QUALCHE ORA. C'è bisogno di te ......... Abbiamo bisogno di teSCARICA QUI IL TUO OPUSCOLO INFORMATIVO
![]() ![]() CONSIGLI UTILI
Si avvisano i donatori che nei trenta giorni precedenti la donazione si deve evitare di consumare frutti di mare crudi ![]() Si consiglia inoltre, a chi presenta segni di herpes labialis di far passare almeno 2 settimane da quando le vescicole si seccano. ![]() Il rischio è di dover tornare a casa senza effettuare la donazione !
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Gruppo donatori di sangue Fratres Dr. Di Trani ODV - Via Aurelia , 201 - 55049 Torre del Lago (LU) - Tel. 0584341168 - CF 91008900465
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